Vento d’Africa al Trasimeno Blues 2014

Ancora vento d’Africa al Trasimeno. Per l’edizione 2014, sulla scia del grande successo riscontrato lo scorso anno, Trasimeno Blues consolida all’interno del cartellone artistico un focus dedicato al Desert Blues, il Blues che i nomadi Touareg suonano tra le dune del Sahara.

Dal Mississippi al Mali, la storia fra corsi e ricorsi torna sempre dove tutto è cominciato. E, in occasione della speciale Anteprima di Trasimeno Blues, proprio dal cuore dell’Africa, dal Mali, approderà il 15 luglio nella suggestiva cornice dell’Arena della Rocca Medievale di Castiglione del Lago, lo straordinario collettivo Touareg dei Tinariwen (dal Tamashek “deserti” o “spazi vuoti”). I Tinariwen irrompono sulla scena internazionale grazie ad una innovativa commistione di Blues, Rock, Psichedelia, World e musica tradizionale Touareg.

Il suono amaro di chitarre appuntite si mescola con la poesia lirica, celebrando l’unione sacra tra un popolo e il suo ambiente, riflesso in dolorose circostanze collettive. Guerriglieri negli anni ’80, abbandonano le armi nel ‘96 e progettano una piccola rivoluzione estetica, utilizzando la musica per trasmettere un forte messaggio libertario, affidato alla modernità dei suoni che abbinano chitarre elettriche e ritmiche incisive alla tradizione dei cantastorie e agli insegnamenti di maestri come il connazionale Ali Farka Touré. Le canzoni in repertorio manifestano un orgoglioso senso di appartenenza, magnificando la cruda bellezza del Sahara, fondendo i ritmi e i canti ipnotici della tradizione autoctona con forme occidentali, Rock e Blues. Dopo il grande successo di “Tassili” (2011) vincitore del Grammy quale Migliore album di Word music, presentano il loro ultimo capolavoro psichedelico “Emmaar” (2014). Un concerto di grande fascino e suggestione da segnare in agenda, non si può mancare!

Nel corso del festival arriveranno altre eccellenti sorprese emerse recentemente dalla vibrante scena musicale del Sahara. Sabato 26 luglio l’affascinante Rocca Medioevale di Castiglione del Lago sarà ancora teatro delle suggestive atmosfere Desert Blues, ospitando i maliani Tamikrest (dal Tamashek “incrocio” o “alleanza”) che, ispirati dai connazionali Tinariwen, fondono la tradizione musicale Touareg con Blues, Rock, Psychedelia, Dub e Funk. I giovani Tamikrest non hanno conosciuto direttamente la ribellione armata e la loro musica è più gioiosa che guerrigliera, più aperta all’innovazione e alla scena contemporanea. Nell’ultimo album “Chatma” la denuncia sociale si intreccia alla sperimentazione musicale: atmosfere soffuse e ipnotiche, cori “call and answers” tipici del Blues e sonorità Rock e Funk a conferma dell’alta qualità della commistione tra anima moderna e tradizionale.

Le sorprese non finiscono qui. E’ confermato un altro straordinario evento: dall’esotismo leggendario del Delta del Niger approderà al Trasimeno, Domenica 3 agosto a Città della Pieve, un altro indiscusso rappresentante del Desert Rock Blues: il virtuoso chitarrista Touareg Bombino che chiuderà in grande stile la rassegna con il suo ritmo incalzante dal sapore tribale che si fonde con il Blues d’oltreoceano. La sua storia è quella di molti ribelli del deserto perennemente in fuga dalle repressioni dei governi locali. Niger, Libia, Algeria e Mali, dove Bombino suona e si appassiona alla musica di illustri maestri: Ali Farka Tourè, John Lee Hooker, Mark Knopfler e Jimi Hendrix. Anche per Omara “Bombino” Moctar, come per i Tinariwen, il potere della musica diventa strumento di ribellione e di resistenza. Griot, cantastorie, Rocker, cantante Folk, bluesman, difficile trovare un’etichetta che riassuma tutte le anime di Bombino. Quando vibra le corde della sua chitarra nell’aria aleggia un’atmosfera magica: un ritmo evocativo, mai scontato, con rimandi alla musica araba e ai canti Touareg. Una voce dolce, leggiadra, rassicurante e un suono dalle mille striature ipnotiche in cui la chitarra tesse le trame di ogni composizione. Nelle sue canzoni vengono preservate le storie tragiche e malinconiche di esili, siccità, deserti polverosi, nostalgia e speranze. Il suo album “Nomad”, prodotto da Dan Auerabch (The Black Keys) e inserito tra i 50 più belli del 2013 da NPR Music, è un’ulteriore conferma dell’ormai leggendario “Jimi Hendrix del deserto” che ha scalato le classifiche internazionali per farci riscoprire le diverse sfumature e gli intensi profumi della musica del mondo.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento