Deborah Prosperi: una modella un po’ ribelle

Deborah Prosperi

Faccia a faccia con la modella ribelle che ama la scrittura

Deborah Prosperi è ribelle a tal punto da non essere mai scontata. Una modella che si appassiona anche alla scrittura, che ci racconta che all’aspetto fisico preferisce l’anima, “perché il corpo non è per sempre”. Certo è che viso, altezza e curve di Deborah Prosperi non passano di certo inosservate, ma è il carattere che spicca. Spigoloso e introverso, esuberante e intrigante. Un misto che l’ha reso ricercatissima dai fotografi dell’Emilia Romagna – lei che è nata a Modena – e l’ha portata in giro per l’Italia per lavoro, oltre che sulle passerelle di tanti concorsi fotografici. Perché apparire le piace, purchè sia fatto a modo suo.

Perché Deborah Prosperi è una ribelle…

Anche se ho sempre cercato di calmare questa mia parte del carattere pensando fosse sbagliato. Ma mi sbagliavo. Solo io posso sapere cosa mi rende felice ed essere ribelle protegge i miei sogni.

Presentati anche fisicamente: punti forti e punti… meno forti!

Non tendo a guardare troppo il mio aspetto. Mi piace avere un’anima che ha da raccontare. Il corpo non è per sempre.

Cosa fai nella vita e cosa avresti voluto fare nella vita.

Voglio diventare l’attrice. E sto studiando per diventarlo.

Tu e il mondo dell’immagine: quando il primo approccio?

A 15 anni, al mio primo concorso di bellezza. Ho trovato le ragazze troppo concentrate sul proprio aspetto e su se stesse. Non avevano niente da dire.

Iniziamo dalla fotografia: perché hai deciso di farti fotografare e come hanno reagito le persone che hai accanto?

Ho iniziato a 16 anni e ho iniziato perchè mi piaceva. I miei genitori erano contenti ma contro le mie aspettative.

Quali sono le collaborazioni fotografiche di maggior prestigio?

Per me è stata una grande soddisfazione aver collaborato con i Fanghi d’Alga Guam. Vedermi sui loro cataloghi per tutta l’Europa è stato emozionante.

Quali generi fotografici hai sperimentato, cosa ti imbarazza?

Non ho mai fatto nudo e non intendo farlo, sono gelosa del mio corpo.

Tu e la tv: partiamo dai concorsi di bellezza, compresi quelli più prestigiosi.

Bellissima emozione ma anche deludente. A ogni selezione mi dicevano che avrei vinto e non vincevo. Ma ero insicura e debole. Quest’anno ci riprovo, ma con una mentalità diversa.

Perché tante ragazze parlano male dei concorsi di bellezza? Tu che mondo hai trovato?

Ho trovato un mondo estremamente materialista e insensibile. A una sfilata mi volevano far indossare una pelliccia… io non ho accettato e non ho nemmeno sfilato. I miei principi sono più importanti dell’idea di diventare famosa. Non lascio che il parere di una giuria cambi il modo di vedermi. I gusti sono gusti e le opportunità sono tante. Basta andare avanti, a testa alta. Ma senza perdere se stesse.

Che esperienza è stata e come ti sei classificata?

Li ho fatti quasi tutti, ho vinto tante fasce ma per me sono state solo esperienze. Non li vedo come obbiettivi raggiunti.

Tu sei stata anche a Veline: come mai hai deciso di partecipare?

Passavo un brutto momento della mia vita e ho voluto mettere alla prova me stessa e ho fatto il casting a Milano. Mi hanno chiamato dopo una settimana e per è stata una sorpresa, perchè eravamo davvero in tante.

Anche in questo caso… che mondo hai trovato?

Ho trovato un mondo ovviamente attaccato all’apparenza e non gli si può dar torto, è spettacolo.

Ti saresti vista davvero una… Velina?

Assolutamente no!

Tu e il ballo: cosa rappresenta per te ballare e muoverti col corpo?

Per me ballare è andare in un altro pianeta. L’ho fatto fin da quando ho iniziato a camminare, in famiglia siamo tutti ballerini e il ballo ha sempre fatto parte della mia vita. Niente e nessuno mi farà smettere e adesso dopo due anni di pausa sto ricominciando.

Cos’è per te la femminilità, la sensualità e la volgarità?

La volgarità per me è insicurezza, voler piacere per forza agli altri comportandosi per piacere. La sensualità è femminilità e la femminilità è sensibilità e forza di carattere.

Come vesti di giorno… e come vesti quando non vuoi passare inosservata?

Scarpe da ginnastica, jeans e maglietta. Non si può stare più comodi. Non bisogna per forza vestirsi in un certo modo per non passare inosservata. Ho imparato che se hai il carattere, se sei donna, puoi anche andare in giro in tuta ed essere bella. La bellezza del carattere non passa mai inosservato, anche sotto una tuta.

La serata ideale di Deborah Prosperi.

Ballando. Cosa altrimenti?

Tu, scrittrice: raccontaci questa avventura!

Ho iniziato a scrivere a 12 anni. A 19 anni ho mandato il mio manoscritto ad una casa editrice di Roma e lo hanno accettato. Sono andava a Veline per pubblicizzarlo. Ora, ne sto scrivendo altri due.

Cos’è per te la scrittura?

Per me è esprimermi. Non sono brava con le parole.

I libri potrebbero essere davvero il tuo mondo?

Sì, assolutamente.

Una ragazza bella come te: come si riesce ad essere sempre sensuale?

Non ci si riesce. Punto.

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