La inesorabile vendetta del grande cetriolo

La inesorabile vendetta del grande cetriolo

Arriva il Secondo Manuale Eroicomico di Sopravvivenza: La inesorabile vendetta del grande cetriolo, di Roberta Boriosi

A un anno dall’uscita de Il Grande Cetriolo. Manuale eroicomico di sopravvivenza, Roberta Boriosi torna nel fantastico mondo di Cucurbilandia per narrare nuove tragicomiche avventure di Oscarina Mammaliturchi e dei surreali personaggi che la circondano con La inesorabile vendetta del grande cetriolo.

La inesorabile vendetta del grande cetriolo

La scrittrice e drammaturga mette in scena una commedia umoristica sulla difficoltà di esprimere il libero pensiero e di essere coerenti con sé stessi, in un mondo che tende ad appiattire ogni anelito di originalità. Questo singolare romanzo si propone di essere una cura per la salute mentale, e un momento di stacco dall’amara realtà per farsi una sana risata liberatoria.

Roberta Boriosi in La (inesorabile) vendetta del Grande Cetriolo. Secondo manuale eroicomico di sopravvivenza narra di un lontano paese, Cucurbilandia, in cui il controllo della popolazione non avviene tramite tirannia ma promuovendo la mediocrità. In questo contesto si muove la protagonista Oscarina Mammaliturchi, “assistentona graduata della gloriosa Polizia di Cucurbilandia in attesa di quiescenza”, che tenta con scarso successo e con esiti grotteschi di rimediare alla passività e alla disinformazione dei cittadini. La storia di Oscarina e dei personaggi-macchiette che la circondano è narrata con la vivacità e la leggerezza tipica di una cantastorie navigata; la scrittrice è infatti prima di tutto una drammaturga, e nella struttura a episodi offre il meglio di sé, creando quadri di impatto umoristico che ben si presterebbero a una rappresentazione teatrale.

Ciò che più colpisce del romanzo è la minuziosa caratterizzazione dei personaggi: dalla protagonista testarda e goffa, “tonica come una medusa spiaggiata” che fa il meno possibile mettendoci il massimo impegno e arrivando sempre a combinare disastri, a Carapace “esperto onnicomprensivo” che predica la verità suprema ma che non riesce a discostarsi dall’ordine costituito, al pappagallo Policarpo detto Pedro, scappato da un zoo di Tenerife e indovino nei mercati rionali, a Paticchio “sospiratore seriale” fino al buon Kiamby “tuttofare nullafacente”.

Il mondo creato da Roberta Boriosi è così profondamente concepito che in rete è possibile trovare blog dedicati alla città-stato di Cucurbilandia e a Oscarina Mammaliturchi. Nonostante alla base del racconto vi sia un intento umoristico e paradossale, ogni personaggio e situazione all’apparenza nonsense porta al suo interno un messaggio importante. Oscarina, ad esempio, è la metafora dell’individuo soggetto alla meschinità di un ambiente di lavoro corrotto, che invece di adagiarsi e trarre profitto dal contesto in cui vive cerca con i suoi mezzi, purtroppo modesti, di cambiare la realtà. Vi sono risate e un’amarezza di fondo in La (inesorabile) vendetta del Grande Cetriolo; vi è una rappresentazione delle incongruenze e delle assurdità della società contemporanea, che fanno sì che il nostro mondo assomigli più di quanto si possa immaginare a quello di Cucurbilandia. E tra un sorriso e un’espressione inebetita si ha il tempo di riflettere su quanto sia importante la libertà di pensiero e di espressione, e come sia più giusto seminare idee e non solo cetrioli.

BIOGRAFIA. Roberta Boriosi, scrittrice e drammaturga, nasce a Città di Castello. Nel 1983 compie un viaggio di otto mesi in Bolivia e al ritorno pubblica Bolivia, una realtà, raccolta di lettere e impressioni di viaggio. Nel 1986 è tra le prime donne in Italia a entrare nella Polizia di Stato. Dal 1984 al 2004 pubblica col suo nome e con lo pseudonimo di Minever Morin diverse opere di narrativa e di teatro. Nel 1990 pubblica il romanzo Licenza di pensare, ispirato alla sua esperienza di agente della Polizia Stradale per il quale viene invitata a diverse trasmissioni radiotelevisive nazionali.

Nel 2000 pubblica assieme all’amico e collega Marco Melloni il breve romanzo Occhi di sorcio, vicenda realmente accaduta di una improbabile amicizia tra un poliziotto in crisi per il suicidio di un collega e un minorenne colombiano pedina del narcotraffico internazionale. Del 2001 è l’omonima riduzione teatrale di Occhi di sorcio, la quale vince il Premio “Napoli Drammaturgia in Festival”. Nel 2002 viene assassinato a Bologna il giuslavorista Marco Biagi, e nel 2004 Roberta Boriosi scrive il suo secondo dramma l’Ombra dei portici, dedicato alla triste vicenda. Il testo è recitato da Mauro Marchese, che ne cura anche la regia. Nel 2009 viene tradotto e messo in scena a Parigi da Dimi de Delphes. Dal 2005 al 2010 frequenta assiduamente Parigi per seguire la sua attività teatrale, pubblicata e rappresentata in Francia con lo pseudonimo di Minever Morin (associata S.A.C.D). Nel 2005 scrive la sua prima fiaba per l’infanzia, Il Libro magico, tradotto poi in francese e messo in scena sia in Italia che in Francia.

Seguono altre commedie, drammi e produzioni per l’infanzia. Nel 2007, sotto pseudonimo, esce il romanzo Esperia. È la città il corpo del reato (Robin Editore), in collaborazione con Marco Melloni. Il seguito Esperia. La polizia è infetta esce nel 2012 (Corbo Editore). Nel 2016 pubblica il romanzo umoristico Il Grande Cetriolo. Manuale eroicomico di sopravvivenza, al quale segue nel 2017 La (inesorabile) vendetta del grande cetriolo. Secondo manuale eroicomico di sopravvivenza, entrambi per Sillabe di Sale editore.

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