Salvatore Esposito - Non volevo diventare un boss

Non volevo diventare un boss, Salvatore Esposito si racconta

Salvatore Esposito si racconta in un libro che parla di se

Non c’è cattivo più cattivo, di un buono quando diventa cattivo, questa era la mitica frase detta dal gigante buono Bud Spencer nel film Chi trova un amico, trova un tesoro, che acquisisce realtà quando incontriamo Salvatore Esposito, volto noto di Gomorra per essere il famoso Genny Savastano.

Salvatore Esposito - Non volevo diventare un boss

Salvatore Esposito è un ragazzo semplice e con dei valori, cresciuto in una zona popolare e particolare di Napoli, senza, però, essersi lasciato convincere dai soldi facili, preferendo invece seguire l’insegnamento e l’educazione dei genitori che hanno sempre consigliato lo studio ed il lavoro onesto.

La sua storia, compreso il successo di Gomorra, è stata raccontata dal bravo artista in un libro molto significativo: Non volevo diventare un boss, un cattivo nella finzione, dallo sguardo truce, il cui tormentone è diventato un vero e proprio cult (Sta senz’ pensier) e che ha realizzato un suo sogno, mosso da una grande passione, ovvero quella per l’arte della recitazione e che ha di conseguenza cambiato la sua vita…una vita che ha sempre svolto nella legalità e nella normalità, quella di giovane lavoratore, impiegato presso un famoso fast food e che non immaginava di poter percorrere la carriera di attore, strada che con costanza e sacrificio e tanta umiltà è riuscito a realizzare.

Non volevo diventare un boss è un libro in cui sono narrate esperienze personali, dove si può condividere la vita di un bravo ragazzo che diventa cattivissimo solo nella finzione e soprattutto un libro che vuol essere un monito o per meglio dire un messaggio per tutti i giovani affinché non si lascino tentare da strade poco pulite che promettono guadagni facili e rapidi.

Un libro che ha voluto essere anche un modo per omaggiare la città di Napoli, la quale merita di  essere scissa dall’immagine che troppo spesso le si accosta, ovvero quella della camorra, ma che è invece degna di essere raccontata e decantata come una città piena di valori, di storia, cultura, arte, teatro e popolata da persone di cuore, sempre disponibili ed affabili.

I sogni e le passioni possono concretizzarsi se ci si impegna con serietà, se si perseguono con sacrificio e costanza, se si crede realmente nelle proprie capacità andando avanti senza distrazioni e così anche un buono pur di vivere la propria passione diventa cattivo, cattivissimo in maniera spontanea e reale ma solo dietro una cinepresa, solo perché sta dando vita ai suoi desideri.

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Redazione Giornalistica

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