Amy Bloom - Beate noi

Amy Bloom, la scrittrice americana e Beate noi

Amy Bloom - Beate noi

Il romanzo di Amy Bloom, nella versione originale, è titolato ‘Lucky Us’

La storia occupa un arco temporale che, dal 1939 in poi, si esplica per un intero decennio. Tra le figure più curiose del volume, c’è un padre strampalato. Questi  è ‘titolare’ di due famiglie. Due famiglie significa anche due madri. Terminano il quadro delle figure importanti, ovviamente, le due sorelle. La prima delle due si chiama Eva, la quale incontra il padre solo qualche fine settimana. È, questa, una ragazzina timida che vive con la madre. La seconda protagonista è la fortunata e fascinosa Iris, sedicenne. Le madri citate scompaiono per motivi diversi: quella di Eva fa perdere semplicemente le sue tracce. La madre di Iris, invece, se la porta via la morte.

E, proprio in seguito a questo lutto, Eva è costretta, mentre stringe tra le mani una valigia misera, a convivere con la sorella: in casa di questa è portata quasi a forza dalla madre che, come si è detto, dopo averla lasciata sulla porta, scompare per sempre. Il padre, Eva e Iris, in questa nuova situazione, fanno diversi mestieri per sbarcare il lunario. Il genitore si adatta a fare il maggiordomo. Eva lavora come shampista e poi diventa abilissima con i tarocchi, improvvisandosi veggente. Intanto, la sorella Iris che aveva progetti legati alla recitazione, si ritrova a frequentare dei personaggi che la spingeranno in una situazione sentimentale alternativa e che non le porterà gran fortuna.

Il libro, pubblicato il 23 giugno 2016, si mostra originale, spregiudicato, pieno di sorprese, scritto con grande capacità di raccontare. D’altra parte Amy Bloom è una scrittrice americana versatile. Il volume racconta un grande pezzo di società americana, descritto con uno stile scoppiettante e ironico.

I luoghi geografici di riferimento sono, l’Europa e l’America. Gli anni sono i lontanissimi Quaranta. Tra le varie parti che vanno a costituire la riuscita ricetta dello scritto vi è anche la musica. Lo testimonia in maniera evidente il fatto che, per ogni capitolo, vi è il titolo di una canzone. In questa sorta di colonna sonora che fa riferimento alla musica americana degli anni Quaranta, non è difficile imbattersi in titoli come “I’d Know you Anywhere”, “My Blue Heaven”, “Every Day’s a Holiday”, “You Made Me Love You”… Insomma, l’essenza musicale di quegli anni. Oltre alla musica, sono presenti anche dosi abbondanti d’ironia e ben architettati colpi di scena.

Su Redazione

Redazione Giornalistica