Un poeta dietro le sbarre, da libro a documentario
“Un poeta dietro le sbarre” è un libro di Alessandro Boselli, che diventa un documentario firmato Nano Film.
Per la fiera “Ricomincio dai libri” a Napoli, verrà presentato il libro “Un poeta dietro le sbarre” di Alessandro Boselli.
L’incontro moderato da Francesco Della Calce rientra in un originale e ambizioso progetto targato Nano Film. Sì, perché “Un poeta dietro le sbarre” non è solo la silloge poetica dell’esordiente Alessandro Boselli, ma è un vero e proprio progetto trans-mediale.
L’idea che coinvolge “Un poeta dietro le sbarre”
Infatti da un’idea di Dave Given, in collaborazione con il regista Vincenzo Lamagna e la Nano Film, nasce questo progetto che va avanti da più di un anno ed è arrivato a un punto cruciale della sua esistenza. La vita e l’arte di Sandro, chiamato così per tutti coloro che impareranno a conoscerlo, è un insieme di esperienze e contraddizioni capaci di scuotere menti e coscienze e abbracciare tematiche importanti come il processo riabilitativo del carcere. In questa storia la poesia diviene potente mezzo di catarsi, un linguaggio naturale che ha nella sua potenza evocativa una possibilità a chi riesce a scavare dentro di sé e decide di esprimerla senza alcuna barriera. In questa ottica sia l’inchiostro messo nero su bianco che le immagini registrate nel mentre questa bella favola prendesse vita ne sono testimonianza visibile e il racconto che ne viene fuori abbraccia l’arte in tutte le sue diverse forme non solo letteraria e cinematografica.
Ciliegina sulla torta infatti per il suggellamento di quest’opera è l’importante partecipazione dell’artista Giovanni Esposito (Quasirosso) che con la sua illustrazione impreziosisce tutto il lavoro fatto con Sandro e per Sandro consegnandogli un regalo che solo pochi anni fa dietro le grate di ferro di Poggioreale sembrava impossibile anche solo immaginarlo.
Le dichiarazioni sul progetto
Lo scrittore e sceneggiatore Dave Given ci racconta: “Dopo il successo di Un bacio di troppo io e Vincenzo eravamo alla ricerca di un progetto diverso che però avesse la stessa potenza simbolica: penso che con questo lavoro ci stiamo superando. È frutto di creatività, idee, capacità e tenacia“.
Il regista Vincenzo Lamagna, sottolinea la necessità di diffondere questo tipo di racconto: “Storie come queste sono delle piccole perle, perché sono potenti e hanno la capacità di unire varie forme di linguaggi che si mescolano e divengono un tutt’uno in un concentrato di bellezza e potenza emotiva. Raccontare tutto questo attraverso la forma del documentario diviene davvero importante, perché al contrario di come si pensa – e se vedrete l’opera ve ne accorgerete – è un mezzo potentissimo per veicolare la creatività e fare un racconto cinematografico autorevole e delicato allo stesso tempo“.
Appuntamento per sabato 28 settembre alle ore 16.00 all’interno dell’Archivio di Stato di Napoli presso la sala Decameron.