Monica Bertini è una delle telegiornaliste sportive più apprezzate del piccolo schermo. Trentacinque anni, originaria di Parma e sposata con il calciatore Giovanni La Camera, Monica è seguitissima tutte le domeniche su Mediaset Premium Sport dove conduce il programma sulla serie A di calcio ottenendo tantissimi consensi. I suoi fans adesso sperano di poterla vedere in azione sul piccolo schermo anche per le partite dei prossimi Mondiali di Calcio in Russia…
Monica Bertini, tu sei una telegiornalista sportiva, una categoria che viene molto apprezzata negli ultimi tempi ma c’è ancora qualcuno che ha dei pregiudizi, magari i colleghi maschi nei vostri confronti?
Concordo sul fatto che sia una professione molto quotata ma io avevo questo sogno nei tempi non sospetti, quando le altre ragazzine sognavano di fare le principesse la ballerina o il medico io già voleva fare la giornalista. Poi amando in modo particolare il calcio grazie al nonno e al papà ho intrapreso questa strada. Sono stata una delle prime della mia generazione e sono entrata in un momento in cui c’era ancora questa passione per il giornalismo femminile sportivo ma eravamo molto poche. Adesso questo ambiente è molto contaminato, direi pure troppo. Non si capisce molto bene chi è una giornalista sportiva, chi è una conduttrice che si occupa di sport o qualcos’altro…Molti dei pregiudizi poi sono anche legittimi. So di fare un discorso un po’ maschilista però purtroppo io tengo ai diritti delle mia categoria e qualche volta mi trovo concorde con chi è un po’ scettico.
Ai tuoi inizi hai ricevuto qualche consiglio da parte delle colleghe più grandi o hai fatto tutto da sola?
Io ho fatto tanta tanta gavetta, sono partita otto anni dalla TV locale prima della TV nazionale e i consigli sono quelli che mi hanno dato delle colleghe più grandi ma nel contesto locale. Quando sono approdata nel nazionale ero più matura e aveva già fatto tesero di tutti gli insegnamenti. Io sono una persona che ascolta tutto e impara da tutti ma quando ha avuto la possibilità di fare il grande salto era già “formata”.
Se parliamo di donne dello sport, dobbiamo dire che l’antesignana di tutto è stata Alba Parietti, la prima ad aver fatto programmi sportivi della Rai molto importanti. Tu la seguivi per caso?
Di Alba Parietti collegata allo sport mi ricordo soprattutto il discorso dello sgabello e devo dire che quello ha caratterizzato anche il mio inizio, ancor prima di Sportitalia e di Mediaset.
Il suo editore mi dava carta bianca sui contenuti ma doveva comunque andare in onda da uno sgabello. Quindi più che Alba Parietti ad avermi influenzato di più sono state le giornaliste Monica Vanali, Lucia Blini e Ilaria D’amico.
Avere un compagno calciatore ti aiuta nel tuo lavoro? Lui per caso ti da delle dritte?
Assolutamente sì, lui mi è molto di conforto e di confronto, se ho qualche dubbio o incertezza so di poter contare sulla sua spiegazione e la sua affidabilità in materia. Io ho sempre detto che non avrei potuto fare altrimenti: o sposavo un calciatore o un collega, con i ritmi che abbiamo soltanto tra di noi ci possiamo capire! Sappiamo tutti che la carriera del calciatori è molto breve quindi io l’ho sempre spronato ad andare, a fare, a curare quello che ha adesso perché c’è una data di scadenza. Anche per me c’è una data di scadenza ma nel mio caso è un po’ più lunga però bisogna battere il ferro finché è caldo!
Al di là dello sport, c’è qualche altro tipo di trasmissione che piacerebbe condurre a Monica Bertini?
Allora la TV mi piace a 360 gradi e nelle mie corde c’è il calcio ma anche tutti gli altri sport perché bisogna sapere un po’ di tutto…
Per quanto riguarda altri contesti sarebbe meraviglioso cimentarsi in un programma come Le Iene. Il fatto è che io ho un lato ironico del mio carattere che non riesco ad affrontare, in pratica non sono molto auto ironica ma vorrei provare ad esserlo. Sai avere la Gialappa’s che mi prende in giro ed io che devo rispondere, quello sarebbe un ottimo esercizio.
Non è che poi ti offenderesti?
In quel caso lì so che si tratta di un contesto giocoso, sarebbe un esame con me stessa per riuscire a buttarmi nel divertimento. Se invece una critica mi venisse fatta fuori contesto, allora sì che mi arrabbierei.
Parlando de Le Iene, secondo te è meglio Ilary Blasi o Nadia Toffa?
Mi piacciono entrambe ma sono figure talmente diverse che non saprei scegliere. Per quanto riguarda il saper fare spettacolo direi Ilary e per quanto riguarda la parte più giornalistica direi Nadia Sono così diverse tra di loro che è difficile fare un nome. Se si fosse trattato di giornaliste sportive ovviamente ti avrei potuto dare una preferenza motivandola.
conduce la serie A e sono molto orgogliosa di farlo. E’ l’apice, ho realizzato quello che sognavo da bambina. Tutte le domeniche sono impegnata con il calcio che insieme alle donne è la più grande passione degli italiani. Sono molto contenta, soddisfatta del mio percorso. Lo dico con tutto il cuore e talvolta mi trema anche la voce quindi penso dove sono arrivata.
Come si svolge esattamente il lavoro di Monica Bertini?
A tutte le domeniche con il turno di campionato su Premium Sport ho la prima diretta alle 11.30, quindi il pre-partita delle 12,30 e il lunch match. Poi rientro in studio e conduco tutto il pre-partita e le gare del pomeriggio. Dopo la linea torna in studio e commentiamo le partite con le interviste ad allenatori e calciatori.
Davvero una maratona…
Sì, ma una maratona bellissima infatti non sento la stanchezza. Il sabato sera lo passo in casa a ripassare tutti i dettagli io mi diverto così. In redazione, quando mi vedono fino a tardi mi dicon ma che fai? Ma io mi sto preparando perché questa è la mia passione. E poi mettiamoci che sono anche un po’ secchioncella…