Oggi vi parliamo del caso di Nicoletta Saracco, 30 anni, una diagnosi di tumore al seno metastatico che cambia la vita. Ebbene la giovane ha reagito trovando la propria cura nel colore e nel dipingere.
Dal mondo della moda dove lavorava si è ritrovata catapultata nel reparto di terapia oncologica dello IEO, l’Istituto Europeo Oncologico, dove ad oggi è in cura.
Ora ha lanciato il suo progetto benefico con il nome di Ni.Art.Gallery: ha messo le sue creazioni, scegliendo di devolvere parte del ricavato alla Fondazione IEO, per sostenere la ricerca contro il carcinoma mammario. Oggi, il suo desiderio è quello di poter diffondere la sua storia per sensibilizzare i giovani sul tema della prevenzione.
Ecco il racconto di Nicoletta Saracco:
“Dietro ogni quadro c’è la mia storia. Una storia che ha 30 anni, di cui 29 trascorsi nel mondo della moda tra sogno e realtà. L’ultimo anno trasformato in tutt’altro grazie a una diagnosi: tumore al seno metastatico.
Una diagnosi che da un lato ha modificato la mia visione della vita, ma dall’altro non ha mai tolto la voglia di vivere e sorridere. Ed è anche attraverso il potere del colore che voglio trasmettere questo messaggio: non c’è cosa più bella del vivere a colori. Ho 30 anni, marchigiana ma trasferita a Milano undici anni fa per frequentare l’Istituto Marangoni. Ho sempre sognato di lavorare nel mondo della moda, tanto che fino a un anno fa la mia vita era disegnare scarpe per Maison come Chloè ed Etro.
Poi, a 29 anni, la mia vita è stata stravolta da una diagnosi: tumore al seno. All’improvviso mi sono ritrovata catapultata in un mondo completamente nuovo: dalla moda agli ospedali. Da una prima diagnosi di carcinoma al seno, ne segue una seconda di tumore al seno metastatico. Il che significava avere una “massa” non localizzata in un solo punto, quindi non operabile.
E così inizia il mio lungo percorso allo IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia: è questo il posto a cui ho deciso di affidarmi, supportata da un team di oncologhe che mi danno la forza di andare avanti.
La prima volta che sono entrata allo IEO è stato per incontrare la Dottoressa Oncologa Manuelita Mazza. Nella disperazione totale lei mi disse: “Sei una figa, sembri Elettra Lamborghini, devi farcela!”.
Con le lacrime agli occhi e il sorriso sulle labbra inizio il mio percorso fatto di terapie, tac, pet, analisi, ecografie, tutto ripetuto ciclicamente, mensilmente, all’infinito.
Ancora adesso sto facendo la chemioterapia, non so quando e come finirà ma ho trovato un senso a tutto ciò. Il senso è quello di aiutare chi sta come me e sensibilizzare il più possibile le ragazze al tema della prevenzione.
Durante il periodo del primo Lockdown, passato a Milano, positiva al Covid, ho iniziato a dipingere per tenere la mente occupata e lontana da qualsiasi pensiero negativo e superfluo. Da un quadro poi è arrivato il secondo , il terzo, e via di seguito… Così è iniziato il progetto con il nome di Ni.Art.Gallery, con la vendita e la raccolta fondi per la Ricerca. Non sono mai stata così felice come in questo momento della vita!
Felice di fare qualcosa di veramente utile, di mettere la mia storia a disposizione degli altri e di “sdoganare” un tema visto come un tabù. Il soggetto che ho deciso di dipingere è la Madonna, una Madonna appositamente senza volto, in modo che ognuno possa associarla e collegarla al significato che preferisce.