Armando Terribili

Armando Terribili, l’avventura dei web fashion designer

Armando Terribili esordisce come stilista, lavorando nell’Atelier delle sorelle Fontana, negli anni ’80. Dopo aver lavorato con Lancetti, Gattinoni, Biagiotti, Gianni Versace diventa docente di moda e costume all’Istituto d’Arte di Tivoli.

Armando Terribili
Armando Terribili. Foto Ufficio Stampa.

Ha fondato un’Accademia virtuale, dove, tramite i social network, sostiene e giovani designer dando loro la possibilità di avere una grande visibilità che difficilmente potrebbero avere a titolo completamente gratuito. Grande notizia quella del suo ritorno in passerella, con la presentazione della sua collezione di Alta Moda, al premio Città dei Sassi di Matera.

Armando Terribili, lei ha vissuto in prima persona gli anni d’oro della Moda italiana, ha vestito le grandi dive ed è entrato dove a molti è lecito solo sognare. Cosa ci racconta di quegli anni?

Io ho lavorato nell’Alta Moda dal 1987 al 2000: appena diciottenne entrai come apprendista nell’Atelier delle Sorelle Fontana, dove ho potuto imparare tutto quello che so del mondo della sartoria, per poi continuare da Pino Lancetti, altro grande maestro, ed altri nomi come Laura Biagiotti, Valentino, Raniero Gattinoni e Gai Mattiolo.

Ma l’esperienza più significativa è stata lavorare free-lance per tre anni da Gianni Versace, dal 1994 fino al tragico luglio 1997, giorno della sua scomparsa. Per me con lui è sparito un certo modo di “fare” moda con la emme maiuscola e solo ora mi accorgo che in quel periodo, con queste collaborazioni, stavo “facendo” la moda. Vestire le dive, essere protagonisti sulle passerelle o sui red carpet alla fine sono solo risultati abbaglianti di un grande lavoro di preparazione di tante professionisti affiatati tra loro.

Lei sostiene molto i giovani fashion designers, come si presenta lo scenario per questi giovani talenti?

Io mi sono avvicinato ai giovani nel 2000, quando la mia ex scuola, L’Istituto Statale d’Arte di Tivoli mi ha chiamato come consulente per dei corsi sperimentali di Moda e Costume, facendo conoscere il nome Armando Terribili: riuscire a tirare fuori il talento da degli adolescenti non è compito facile, ma è stata una delle mie più grandi soddisfazioni, più di vendere un vestito ad una grande Maison. Ho cercato di insegnare loro quello che io volevo sapere alla loro età e che ho dovuto apprendere da autodidatta e lavorando sempre sodo.

A scuola puoi insegnare le tecniche di disegno, come colorare, un po’ di storia della moda … Ma, il talento, quello devi avercelo e capire come usarlo. Con l’avvento di Facebook e dei social network ho ampliato gli orizzonti, ci sono migliaia di ragazzi con del talento portentoso ma che non hanno la fortuna di poter esprimere appieno la loro creatività, vuoi per problemi economici che per estrazione sociale o per svariate sfortune che la vita ha riservato loro. Con la mia Accademia Virtuale offro solo a questi giovani stilisti una vetrina in più sul web e la possibilità concreta di essere valutati e consigliati da veri esperti del settore che annovero tra le mie amicizie, non solo virtuali.

Dal 2012, anno del suo ritorno nel mondo della moda, ci sono state tante novità: i premi la sua collaborazione in Woman & Bride ma soprattutto il lancio della sua nuova linea. Come si sente?

Grande fortuna è di aver incontrato sul mio cammino personaggi importanti del nuovo panorama “Fashion”, Erika Gottardi e Massimiliano Piccinno, i direttori di Woman & Bride che hanno da subito creduto in me e sostenuto, facendomi collaborare a pieno campo nella stesura del loro giornale, dagli articoli sui grandi stilisti alle consulenze stilistiche per i redazionali alle illustrazioni di capi d’alta moda.

I riconoscimenti da parte di Premi internazionali come Città dei Sassi 2012 e Smac Awards 2012 mi gratificano del grande lavoro d’archivio che sto promuovendo sui social network raccontando in immagini la storia della moda con cui sono cresciuto, foto notate da esimi personaggi come il professor Roberto Guarducci, Michele Miglionico e Enzo Centonze, tra i promotori della manifestazione di Matera, e da Pasquale Salsano, l’organizzatore del premio Salerno, che mi ha dato modo di conoscere uno dei miei miti attuali, lo scrittore Tony Di Corcia, autore di ben 2 biografie su Gianni Versace. E poi c’è stata la sfida … Quella di tornare a cucire con la mia amica di sempre Barbara Imperioli.

Ci parli della collezione di Armando Terribili, lanciata con l’amica Barbara Imperioli e presentata al Premio città dei Sassi 2013.

Tutto è cominciato quando Erika Gottardi mi ha chiesto un abito da fotografare per il numero di Gennaio di Woman & Bride, un pezzo unico ricamato a mano che ho realizzato assieme a Barbara; dopo pochi giorni ho letto che la manifestazione di Matera sarebbe stata dedicata ad Audrey Hepburn, una delle mie icone di stile, e su forte insistenza e grande aiuto del professor Guarducci, io e Barbara siamo riusciti a mettere insieme una piccola collezione ispirata al periodo delle “Vacanze Romane”,   una serie di abiti diluiti nei colori delle facciate dei palazzi romani al tramonto, capi non tanto ispirati ai costumi della celebre diva, quanto pensati come se lei avesse avuto ancora modo di comprarli e indossarli.

L’effetto è stato reso ancora più glamour dalla presenza in scena del tenore Roberto Lenoci, che ha intonato dal vivo “My Way” di Frank Sinatra mentre le modelle cercavano di sedurlo sfilandogli intorno, un modo diverso di presentare i capi dopo il blocco di sfilate dei giovani stilisti e prima dei big presenti alla serata. Sì perché l’emozione più forte è stata quella di essere messo in scaletta con nomi del calibro di Fausto Sarli, Michele Miglionico, Gianni Calignano e Paolo Fumarulo e non smetterò mai di ringraziare gli organizzatori Enzo Centonze e Sabrina Gallitto per l’ospitalità e l’aiuto dimostrato, ma soprattutto Roberto Guarducci che ha creduto in me fin da subito.

La cosa più bella è stata però il ritorno a casa, l’accoglienza delle amiche curiose di misurarsi i vestiti e vedere come calzavano a pennello: due sono già partiti per la Romania, uno è stato indossato da Erika Gottardi durante le sfilate dell’Alta Moda Romana e un altro ancora ho avuto l’onore e il privilegio di farlo mettere dalla mia grande amica Clarissa Burt, che durante il nostro incontro romano la scorsa settimana all’Hotel De Russie ha fatto rivivere con la sua falcata tra i tavolini del bar il sogno di quelle passerelle con cui sono cresciuto da piccolo … Come vedete i sogni ogni tanto si avverano, basta crederci … sempre!!!

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