Peter Botos

Péter Botos in mostra a Pietrasanta (LU)

Peter Botos

Il prossimo sabato 8 agosto alle ore 19 presso la Gestalt Gallery via Stagi 28 a Pietrasanta, per la prima volta in Italia l’artista ungherese Peter Botos inaugurerà la propria mostra personale di arte contemporanea del vetro dal titolo “Shining”. Secondo quanto apprendiamo dagli organizzatori dell’evento, l’esposizione comprende 12 opere inedite, complesse sculture in vetro ottico, di Peter Botos, appunto, uno dei più interessanti artisti ungheresi contemporanei, rappresentante dello scenario artistico contemporaneo magiaro che mescola la sintesi e la sinergia di tecnica e qualità.

Il vetro ottico è l’elemento protagonista di questa mostra composta da 12 opere inedite. Entrando ancora di più nel mondo creativo dell’artista magiaro, i curatori spiegano quanto segue: “La ragione principale della scelta del vetro è per l’estrema purezza del materiale e l’assenza di difetti. Questa purezza del materiale e i giochi di luce dati dalla rifrazione, permettono all’artista di trasformare il suo senso estetico in un’esperienza visiva che ci guida alla scoperta di forme semplici, pure e allo stesso tempo straordinarie. Le forme più semplici come il cubo, il prisma, la sfera, il tetraedro, il cilindro, il triangolo e la piramide s’intrecciano in imprevedibili combinazioni, espressione della ricerca sulle dimensioni multiple e frattali. Le opere esprimono la mente e l’anima di un artista catturato dalla geometria che, combinata con vetri ottici colorati, fornisce opportunità espressive senza fine. “Le sculture più interessanti sono fatte con il vetro con un alto indice di rifrazione…” afferma Peter Botos L’incontro fra la geometria e il vetro ottico apre nuovi mondi e nuovi canoni estetici. La trasparente tridimensionalità, il gioco fra visibile e invisibile, le illusioni ottiche, la molteplicità dei riflessi interni, la connessione fra lucido e opaco delle superfici, la variazione delle forme causata dalla variabilità dello spessore e la sequenza dei colori, formano uno scenario unico e irripetibile. Peter Botos riesce con le sue opere a catturare la dispersione e la rifrazione della luce che impressionando le pareti delle sue sculture sprigionano colori e arcobaleni all’interno di oggetti scultorei unici. Come risultato si ha il formarsi di figure astratte che ricordano le gemme. L’artista definisce le sue opere, “sculture mobili”, e ritiene fondamentale che lo spettatore si muova attorno alle sculture perché ogni spostamento orizzontale o verticale mostra equilibri estetici differenti. L’artista cerca con il suo lavoro di rivitalizzare la tradizione geometrica che arde nella scena dei primi del ‘900, utilizzando i concetti e la tecnologia del 21º secolo. L’elemento fondamentale è la non figuratività, il mostrare la geometria dello spazio tridimensionale, arrivando alla creazione di nuove astrazioni. È sua la definizione: “Voglio essere un conservatore d’avanguardia”.

Il suo lavoro affonda le radici nelle tradizioni europee della geometria. La sorgente chiara è il suprematismo, Lo Stile di Mondrian, il Bauhaus e la successiva arte minimale.” Concludiamo col dire che la personale di Botos, sarà visitabile fino al 10 settembre. Buona visione!

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Redazione Giornalistica