Incontro in un ricordo con… Carla Fracci

Carla Fracci. Foto di Augusto De Luca

Incontro in un ricordo con… Carla Fracci

Per la rubrica “Incontro in un ricordo” di Augusto De Luca, oggi parliamo di Carla Fracci, del balletto e del suo viaggio nella vita.

Carla Fracci, una figura leggendaria nel mondo del balletto. Nata a Milano, il suo viaggio inizia alla giovane età di dieci anni quando viene scoperta alla Scala. La sua ascesa alla ribalta è stata segnata dalle sue interpretazioni accattivanti e dalla straordinaria tecnica, particolarmente evidenziate nel suo ruolo iconico di Giselle.

L’impegno della Fracci era sottolineato dalla sua comprensione che il balletto non è solo una forma d’arte tecnica ma anche interpretativa intrisa di espressione personale. Lei cercava di rendere il balletto accessibile a un pubblico più ampio, esibendosi in vari luoghi anche al di fuori dei teatri d’opera convenzionali. La sua versatilità le ha permesso di esplorare anche la recitazione, dimostrando ulteriormente la sua convinzione che la danza potesse fungere da linguaggio universale capace di entrare in risonanza con un pubblico diversificato.

In conclusione, l’eredità di Carla Fracci è caratterizzata dalla sua incrollabile dedizione alla danza e la sua carriera funge da ispirazione per tutti gli aspiranti ballerini.

Sono passati diversi anni, ma il ricordo di quell’incontro, la memoria di quel momento magico resterà per sempre. Erano i primi anni novanta, per essere precisi il 1991 e da poco era uscito in tutte le librerie il libro “Napoli Donna”, con i miei ritratti di trentasette importanti donne napoletane, accompagnati dalle interviste della giornalista Giuliana Gargiulo. Avendo avuto un notevole riscontro, io e Giuliana decidemmo di realizzare un altro libro, stavolta sulle donne di Milano, libro che però per vari motivi non fu mai pubblicato. Preparammo allora una scaletta di nomi illustri e la prima della lista era Carla Fracci. Il caso volle che dopo neanche un mese la stupenda ballerina insieme al marito Beppe Menegatti venissero a Napoli proprio da Giuliana che li ospitò. Ricordo bene infatti che la conobbi ad una cena in casa sua. Le proposi di partecipare al progetto e lei ne fu subito entusiasta. Era andato tutto bene… però la Fracci sarebbe rimasta a Napoli pochi giorni, io dovevo subito trovare una location e soprattutto decidere come fotografarla.

Cominciai allora a documentarmi e a cercare…. leggendo la sua biografia capii dalla data di nascita che il suo segno zodiacale era il leone, un segno che le calza a pennello; infatti io l’ avevo sempre considerata una donna molto forte, una vera guerriera, caratterialmente e professionalmente. Mi ricordai allora che a casa della mia amica Valeria Carità, in un antico palazzo a Monte di Dio, avevo visto un grande leone di pietra. Immediatamente organizzai tutto e il giorno dopo io e la Fracci ci recammo in quella lussuosa casa. Lei era bellissima, delicata ed eterea come una porcellana cinese e indossò lo stupendo vestito merlettato che si vede nella foto.

Dopo qualche prova e pochi scatti capii che avevo la foto giusta. Finalmente potevo rilassarmi. Passammo un po’ di tempo a chiacchierare e poi la riaccompagnai. La rividi a Milano perché venne ad una mia mostra fotografica al “Diaframma” in via Brera. Le diedi il suo ritratto e lei subito mi disse: ” Bella… e poi il leone è il mio segno zodiacale”, capii di aver fatto centro.

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