Un mondo di raccomandazioni: torna a parlare Fiumarella
Francesco Fiumarella, sui social torna a parlare di raccomandazioni e pressioni “dall’alto” per attori e attrici.
Torniamo a parlare di Francesco Fiumarella, che ha recentemente pubblicato un video sui suoi social e che sta facendo nuovamente discutere nel panorama artistico italiano. Nel video, Fiumarella denuncia apertamente i problemi profondi e strutturali del sistema cinematografico in Italia, portando alla luce una realtà spesso ignorata o taciuta: il monopolio delle raccomandazioni e le pressioni delle produzioni e delle reti televisive sulle decisioni dei registi.
Fiumarella, conosciuto per il suo impegno nel valorizzare i talenti emergenti e per dare spazio alla meritocrazia (ricordate la canzone “La ballata della meritocrazia(?)” di cui vi abbiamo parlato qui) non si è tirato indietro dal rivelare come molti attori e attrici professionisti non riescano a ottenere ruoli di rilievo – come protagonisti o co-protagonisti – nonostante le loro capacità e il loro talento. Le produzioni cinematografiche e televisive, secondo Fiumarella, impongono ai registi decisioni già prese a monte, spesso dettate dalle logiche di marketing e dall’influenza di lobby e caste artistiche che privilegiano chi ha “le giuste conoscenze” piuttosto che chi possiede effettivamente il talento necessario per interpretare un ruolo.
In questo video, l’autore del Vince Award racconta una verità amara, ma molto apprezzata dagli stessi artisti che da tempo si trovano a combattere contro un sistema bloccato e ingessato. Secondo Fiumarella, il cinema italiano soffre di una chiusura verso l’esterno, incapace di valorizzare le nuove generazioni di attori e registi, che vengono spesso relegati a ruoli marginali o, peggio, esclusi dalle opportunità più rilevanti.
La denuncia di Fiumarella arriva come una voce fuori dal coro in un contesto dove è difficile trovare personalità disposte a parlare apertamente di questi problemi, per timore di ritorsioni o di essere escluse dal sistema. Tuttavia, il suo impegno è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità artistica, che lo vede come un paladino della trasparenza e della giustizia artistica.
Il suo messaggio va oltre la semplice critica: rappresenta un appello a un cambiamento radicale e necessario nel settore cinematografico e televisivo italiano. Fiumarella invita a riflettere sulla necessità di abbattere le barriere imposte dalle logiche di potere e a promuovere un sistema più equo, basato sul merito e sulla competenza. Le sue parole risuonano come un invito alla ribellione contro un sistema che, come afferma nel video, “è diventato un circolo chiuso e autoreferenziale”, dove solo chi è all’interno può godere di opportunità concrete.