Serena Rossi e Giampaolo Morelli in Ammore e Malavita. Foto da Fanpage di Facebook.
Serena Rossi e Giampaolo Morelli in Ammore e Malavita. Foto da Fanpage di Facebook.

Ammore e Malavita in uscita il 5 Ottobre

Dopo il successo a Venezia74, arriva in sala Ammore e Malavita

Grande attesa per il film Ammore e malavita la cui uscita nei cinema italiani è prevista per il prossimo 5 Ottobre, un film del genere commedia-musicale dei Manetti Bros (al secolo Marco e Antonio Manetti).

Serena Rossi e Giampaolo Morelli in Ammore e Malavita. Foto da Fanpage di Facebook.
Serena Rossi e Giampaolo Morelli in Ammore e Malavita. Foto da Fanpage di Facebook.

Con un cast composto da Serena Rossi, Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso, Claudia Gerini, Raiz, Franco Ricciardi, Antonio Buonomo ma anche Patrizio Rispo, Rosalia Porcaro e Pino Mauro e con le coreografie del bravissimo Luca Tommasini.

Simpaticamente i Manetti Bros hanno dichiarato che essere stati in concorso a Venezia “E’ come se la Sambenedettese andasse al Bernabeu a giocare contro il Real Madrid”, un’affermazione esilarante che sottolinea lo spirito goliardico dei due registi ai quali il pubblico del Festival di Venezia ha destinato consensi ed applausi.

Ammore e malavita è un vero e proprio musical con tanti “siparietti” per l’appunto musicali e ballati coadiuvati, il primo musical napoletano a fare ingresso in concorso al Lido di Venezia.

La trama gira intorno alla storia di Ciro, Giampaolo Morelli, un killer della camorra temuto e rispettato che lavora per Don Vincenzo, Carlo Buccirosso detto anche “’O re d’o pesce”, il quale è sposato con Donna Maria, Claudia Gerini, consorte furba e senza scrupoli.

Ciro e Rosario, Raiz, sono gli uomini fidati che controllano la sicurezza di Don Vincenzo il quale però, ben presto, affiderà un compito che stravolgerà la vita di Ciro: uccidere un’infermiera che ha avuto la sfortuna di “vedere troppo”. La malcapitata, Serena Rossi, è stata il grande amore, mai dimenticato, di Ciro e per questo motivo non solo si rifiuterà di obbedire all’ordine, ma sarà costretto a mettersi contro l’intero clan.

“Capitale della cultura” così è stata definita la città di Napoli, principale protagonista del film, dai due registi romani i quali hanno voluto per i balli il supporto di un grande Luca Tommasini, uno dei più quotati ed ambiti coreografi italiani. Non a caso, infatti, nella scena finale del film c’è una sorta di richiamo a “Thriller”di Jackson (ma in versione napoletana) con il quale Luca Tommassini lavorò nel corso della sua importante carriera artistica.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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