Jùrcature di Pau Mirò ed Enrico Ianniello

Atteso debutto a Napoli, al Teatro Nuovo dal 20 dicembre 2013 (ore 21) al 6 gennaio 2014, per Jùcature (I Giocatori) di Pau Mirò, nella versione tradotta in napoletano e diretta da Enrico Ianniello. Il “miglior testo straniero” della stagione teatrale, nella special list del prestigioso Premio Ubu (l’Oscar italiano del Teatro), che nella stessa sezione premiava lo scorso anno Tom Stoppard  perThe Coast of Utopia, è stato attribuito, lo scorso 9 dicembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano, all’autore  Pau Mirò ed all’attore e regista Enrico Ianniello, qui anche autore della versione tradotta in napoletano.

Si partiva dal documentato successo senza precedenti della versione originale, Els Jugadors, Premio Butaca 2012 per il migliore testo in lingua catalana, con la regia dello stesso Pau Mirò, per oltre un mese di repliche nello scorso maggio al Teatre Lliure di Barcellona diretto da Lluís Pasqual, per approdare all’allestimento della commedia ad opera di Enrico Ianniello, nella produzione diTeatri Uniti realizzata in collaborazione con OTC e Institut Ramon Llull di Barcellona. Dopo i fortunati debutti nella passata stagione alla Sala Assoli di Napoli, al Piccolo Teatro Studio di Milano e a Roma, al Teatro Vascello per Le Vie dei Festival, lo spettacolo ritorna  adesso nel capoluogo campano, quale proposta delle festività natalizie della storica sala dei Quartieri Spagnoli.

In scena quattro uomini di mezz’età, interpretati dallo stesso Ianniello (il becchino) e da Renato Carpentieri (il professore), Tony Laudadio (l’attore) e Giovanni Ludeno (che avvicenda nel ruolo del barbiere Marcello Romolo, impegnato nell’eduardiano “Le voci di dentro” diretto da Toni Servillo), condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. Tra nuove traduzioni, ed altrettanti allestimenti, il lavoro di Enrico Ianniello offre al pubblico una preziosa occasione d’incontro con la scrittura di uno tra i più seguiti ed apprezzati drammaturghi iberici. Un  sodalizio artistico iniziato con la traduzione in napoletano di Chiòve (con Chiara Baffi, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno, per la regia di Francesco Saponaro) e proseguito con Jùcature per la regia dello stesso Enrico Ianniello.

La vicenda di Jùcature si svolge in un vecchio appartamento dove, intorno a un tavolo, quattro uomini giocano a carte. “L’appartamento – sottolinea Ianniello –  è il rifugio dove il fallimento è la regola, non l’eccezione. I soldi sono spariti da tempo, come qualsiasi possibilità di successo personale. Ma proprio sul punto di toccare il fondo, i quattro decidono di rischiare il tutto per tutto, rouge et noir, e allora il gioco si fa pericoloso”. Così come accadeva in Chiòve, che sviluppa l’azione in una casa dei Quartieri Spagnoli,  Jùcature è ambientato nuovamente a Napoli “anche se questa volta – precisa Enrico Ianniello –  si tratta di un’ambientazione esclusivamente linguistica, senza riferimenti geografici precisi, indefinibile così come lo sono i quattro personaggi creati da Pau Mirò: uomini di “mezz’età”, senza nome, senza lavoro e senza un vero amore che li faccia bruciare di passione. Maschere grottesche che si incontrano, in tempo di crisi, per mettere in gioco l’unico capitale che hanno a disposizione: la loro solitudine, la loro ironia, la loro incapacità di capire”.

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