Daniele Camiz. Foto di Gaia Recchia.

Daniele Camiz racconta il Bravo Maestro

A tu per tu con Daniele Camiz

Incontriamo oggi Daniele Camiz, giovane maestro di Roma e concorrente di Bravo Maestro, un Reality dedicato al mondo della direzione d’orchestra, nato da un’idea folle del Maestro Francisco Navarro Lara. Al format partecipano 119 direttori d’orchestra di tutto il mondo, tra cui 4 italiani di cui il Maestro Daniele Camiz che conosciamo meglio.

Daniele Camiz. Foto di Gaia Recchia.

Chi è Daniele Camiz? Ci racconti il tuo percorso formativo e professionale?

Mi chiamo Daniele Camiz ho 43 anni e sono nato e cresciuto a Roma. Mi sono diplomato in pianoforte e in musica da camera in conservatorio, contemporaneamente mi sono laureato in Musicologia all’università.

Fin da ragazzo ho cantato a livello professionale in diversi gruppi corali, e come pianista ho partecipato a numerosi concorsi internazionali, vincendone alcuni… Poi ho incontrato il Maestro Francisco Navarro Lara e la sua “Escuela Internacional de Dirección de orquesta y banda“: una vera follia, una scuola di direzione d’orchestra online. Così ho cominciato a dirigere.

Ora sto terminando il secondo dei tre anni di corso e mi rendo conto che mi ha cambiato la vita.

Attualmente sono direttore del Coro Raro (un coro amatoriale di alto livello), ho fondato e dirigo l’Orchestra “I concerti nel tempio”, fatta soprattutto da ragazzi giovani e appassionati e da poco dirigo l’Ensemble Enarmonia di Roma.

Sono docente di pianoforte, tutor delle percussioni e direttore “assistente” dell’Orchestra Papillon (una orchestra di giovani di tutte le età). Ho ideato e organizzo la stagione concertistica “I concerti nel tempio” che è arrivata alla sua quarta stagione.  Insegno storia della musica al Liceo Musicale Paritario “Seraphicum” di Roma. Sono cantore nella Cappella Ludovicea e membro del Prima Prattica Ensemble. Insomma senza musica non so stare!

Come è nata la passione per la musica?

Fin da bambino ho sempre pensato che la musica fosse qualcosa di speciale, di magico… Ricordo quando ascoltavo completamente rapito concerti e registrazioni, e ricordo che dirigevo tutta la musica che ascoltavo.

Ho sempre avuto qualche musica nei miei pensieri, ho sempre avuto davanti a me un’orchestra immaginaria. Credo che mi prendessero per matto quando da ragazzo giravo in bicicletta per Roma, cantando le mie musiche preferite ad alta voce, e agitando in aria le braccia, dirigendo la mia orchestra immaginaria… e mi disturbava moltissimo rimettere le mani sul manubrio per frenare…
La musica è sempre stata presente nella mia famiglia: mio nonno era un ingegnere diplomato in violino e mio padre è un fisico diplomato in pianoforte e direttore di coro per passione… poi ho sposato una cantante lirica e mio figlio sta imparando a suonare il violino.

Nei miei ricordi a casa c’era sempre della musica nell’aria, dalla radio o dal vivo. I miei primi esperimenti musicali sono stati con il flauto dolce da bambino, poi sono arrivati il pianoforte e il canto. Ricordo anche che tutte le riunioni di famiglia terminavano suonando e cantando.

Quali sono i film che preferisci vedere al cinema e ci sono degli attori italiani che apprezzi?

Sono un grande appassionato di Guerre stellari, al cinema vado poco ultimamente e soprattutto insieme a mio figlio di 11 anni… Mi piace Luca Zingaretti e il suo personaggio Montalbano.

E invece la musica che ascolti?

Ascolto molta musica di epoche e stili differenti, dal gregoriano alla musica contemporanea.

La tua partecipazione al reality Bravo Maestro. Ci racconti l’esperienza?

Ecco una idea folle del Maestro Navarro Lara… un Reality sulla direzione d’orchestra! Per quanto ne so, dovrebbe essere la prima volta che accade. È una esperienza del tutto nuova per me, che come direttore sono un esordiente, ma che mi sta cambiando profondamente.

L’idea di fondo è che il direttore d’orchestra non sia solamente una persona particolarmente dotata nel muovere la bacchetta davanti all’orchestra, cosa che comunemente si pensa quando lo si vede all’opera. Essenzialmente il direttore è il leader di un gruppo di persone, un catalizzatore di energie umane, un facilitatore di sinergie quasi magiche.

Lo scopo del Reality è quello di mostrare tutti questi aspetti al pubblico. 120 direttori da tutto il mondo, e di tutti i livelli, si stanno mettendo in gioco per confrontarsi su tutti questi aspetti.

L’idea che la selezione avvenga anche tramite voto popolare è stata inizialmente un po’ dura da accettare, ma poi ho capito il messaggio che si nasconde in questa procedura apparentemente banale: mi sono trovato a dover (voler…) chiedere un voto per me, a presentarmi a molti sconosciuti, a chiedere di essere intervistato (anche per questa stessa intervista), insomma in una parola a rendere partecipi gli altri della mia passione e del mio entusiasmo per quello che amo fare. Non è forse questo che dovrebbe fare quel signore buffo con tutti quei gesti? Prima ancora che musicisti siamo persone e senza questa presenza umana collettiva la Musica non è possibile.

Ognuno di noi si è presentato attraverso un video nel quale, oltre a dirigere, ciascuno ha mostrato se stesso per quello che è.

La prima fase di voto terminerà il 7 agosto e l’8 mattina sapremo quali 5 di noi avranno l’onore di confrontarsi con l’Orchestra OIDO, una Orchestra unica al mondo, costituita interamente da direttori d’orchestra. Ognuno avrà un brano assegnato e dovrà lavorare insieme all’orchestra davanti alle telecamere, per risolvere e superare tutte le sfide umane e musicali implicate nel nostro lavoro affascinante.

Il 12 agosto ci sarà il concerto finale e dalla settimana successiva andranno il onda le puntate del Reality sul web e credo anche su alcune televisioni in giro per il mondo. Di qui il voto finale, sempre con una forte componente popolare, che eleggerà il direttore rivelazione del 2017.

La cosa che mi attira particolarmente di tutto questo è che potrebbe essere chiunque: nelle intenzioni dell’organizzazione non si sta cercando il direttore più bravo tecnicamente, o con più esperienza, ma quello che meglio saprà trasmettere la sua personalità musicale e umana, quello che chiameremmo un vero maestro, un Bravo Maestro.

Mi rendo conto che anche solo il partecipare nella fase preliminare mi ha fatto fare già un salto in avanti nel mio percorso di studio, oltre ad aprirmi ad una visione davvero affascinante di questa professione e a regalarmi un entusiasmo e una energia che non pensavo di avere.

Che differenza c’è tra gli ambienti musicali d’orchestra italiani e quelli internazionali?

Su questo posso dire poco perché ancora ho una esperienza limitata. Confrontandomi con i miei colleghi in vari paesi del mondo (la nostra scuola è davvero internazionale) mi rendo conto che soffriamo tutti degli stessi problemi. Si chiudono orchestre dappertutto, ci sono pochi soldi dappertutto, le orchestre spesso sono costituite da musicisti straordinari, alle prese con la routine e la demotivazione tipiche di tutti gli impieghi…Poi ci sono quelle situazioni straordinarie in cui si trova una direzione, un entusiasmo collettivo e si possono fare anche miracoli.

Dove possiamo seguirti per rimanere aggiornati su di te?

Per cominciare sul sito di Bravo Maestro. È in spagnolo ma facilmente comprensibile, si compila un modulo lasciando il proprio nome, cognome ed email, e scrivendo il mio nome nel campo “Su voto para”.

In questo modo, oltre a votarmi, si riceveranno anche tutti gli aggiornamenti sul concorso. Poi ci si può iscrivere al gruppo FaceBook Bravo Maestro, che è la vetrina di tutti i concorrenti e poi sul mio profilo personale su FaceBook, sulla pagina de “I concerti nel tempio” e quella dell’Orchestra “I concerti nel tempio”.

Sono in ritardo con il mio sito personale, ma in fondo ho appena cominciato!

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