Yes - Rock and Roll Hall of Fame. Foto Ufficio Stampa.
Yes - Rock and Roll Hall of Fame. Foto Ufficio Stampa.

Yes nella Rock and Roll Hall of Fame

Un premio per gli Yes

Finalmente gli Yes sono nella Rock and Roll Hall of Fame! Un prestigiosissimo premio ben meritato, e per di più da parecchi anni, che però è arrivato soltanto adesso a coronare la storia e il successo di una delle band più amate e conosciute del mondo.

Yes - Rock and Roll Hall of Fame. Foto Ufficio Stampa.
Yes – Rock and Roll Hall of Fame. Foto Ufficio Stampa.

Un pilastro del rock progressive, una formazione che ha venduto milioni di copie diventando un vero e proprio simbolo per intere generazioni di musicisti e non soltanto. La cerimonia di induzione è avvenuta venerdì 7 Aprile al Barclays Center di Brooklyn, New York, di fronte ad una platea vasta ed entusiasta.

L’ambito riconoscimento è andato al cantante Jon Anderson, ai chitarristi Steve Howe e Trevor Rabin, ai tastieristi Tony Kaye (assente per motivi personali) e Rick Wakeman, ai batteristi Bill Bruford e Alan White ma soprattutto al bassista Chris Squire, che ci ha lasciato il 27 giugno del 2015 consegnando però agli Yes un’immensa eredità artistica. Membro fondatore della formazione, che quest’anno festeggia il cinquantenario di attività, Chris Squire è stato parte fondamentale degli Yes fin dall’album di debutto Yes del 1969.

A lui si deve la potente sezione ritmica della band britannica oltre ad un modo alquanto rivoluzionario di portare il basso, on stage. Dotato di incredibile tecnica e abilità strumentistica, Chris poteva anche contare, cosa rara per un bassista, soprattutto all’epoca, su una grande presenza scenica che attirava le folle e le teneva con lo sguardo (e l’orecchio) attento nel corso dei suoi “funambolici” assolo. Unico componente degli Yes a non aver mai lasciato, neppure per breve periodo, il suo gruppo, Squire ha dato una forte impronta stilistica agli Yes attraverso i decenni. Fu lui a “rivoluzionare” il sound del gruppo, portandolo dal rock psichedelico delle prime produzioni come Yes e The Yes Album (1971) al rock sinfonico di Close To The Edge (1972) o Going For The One (1977) fino alla svolta più “hard rock” dell’inizio degli anni Ottanta con l’album 90125 e la hit Owner of a Lonely Heart. Per l’occasione Chris reclutò Trevor Rabin e con lui elaborò un suono più moderno e all’avanguardia per il gruppo, con il quale raggiunse a sorpresa il primo posto delle classifiche mondiali.

Squire è rimasto al proprio posto, a dare il meglio di sé, fino al suo ultimo cd, Heaven & Hearth, uscito nel 2014 e che ha ottenuto un lusinghiero successo di pubblico e critica. A ricordare la sua immagine prorompente e la sua musica alla premiazione per la Rock and Roll Hall of Fame è intervenuto Geddy Lee dei Rush, che di Chris è stato uno dei fans più accaniti. A Geddy, che ha presentato il premio insieme al compagno di gruppo, il chitarrista Alex Lifeson, l’onore di suonare al posto di Squire il pezzo Roundabout dall’album Fragile. Un’esecuzione che è stata prima di ogni cosa un sentito tributo al bassista degli Yes fatto da un collega di grande valore, ma che come scelta ha un po’ sorpreso.

Erano in molti, infatti, ad aspettarsi che ad imbracciare il basso in questa particolare occasione dovesse essere Billy Sherwood, bassista dell’attuale formazione degli Yes, indicato personalmente da Chris Squire come suo successore. Evidentemente motivi di tipo tecnico lo hanno impedito, ma poco importa. Sherwood continuerà comunque ad andare avanti e come dice lui, “a mantenere accesa la fiamma della musica degli Yes”. Il gruppo, infatti, reduce dagli onori della Rock and Roll Hall Of Fame, è più in forma che mai. In programma per la prossima estate dal 4 agosto lo Yestival con in cartellone oltre agli Yes Todd Rungren e Carl Palmer’s ELP Legacy, ed è già confermato dal 3 al 9 febbraio anche il Cruise to the Edge 2018 crociera prog rock da Tampa al Belize e Costa Maya. Insieme agli Yes, che faranno da headliner dell’evento, ci saranno anche guests del calibro dei Marillion, Saga, Glass Hammer, Haken, Gong, Moon Safari…

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

Lascia un commento