Olivia Gobetti, Vorrei fosse domani

Olivia Gobetti, Vorrei fosse domani

A tu per tu con Olivia Gobetti

Vorrei fosse domani è il nuovo romanzo di Olivia Gobetti, edito da il Seme Bianco. Questo è il  terzo romanzo per la scrittrice e giornalista bresciana, nota al grande pubblico per aver condotto programmi di successo come ” Sereno Variabile” e ” Sabato 4”.

Olivia Gobetti, Vorrei fosse domani

Con sincerità e con una scrittura spiazzante e veritiera racconta la storia di una donna che assomiglia a tutte noi. La Gazzetta dello Spettacolo incontra Olivia Gobetti e tutta la sua realtà.

Benvenuta su “La Gazzetta dello Spettacolo”, Olivia Gobetti. E’ uscito da pochi giorni il tuo ultimo romanzo “Vorrei fosse già domani”. Presentacelo…

Una storia, passata direttamente e senza filtri dal cuore alle pagine di un libro. Un’analisi profonda e anche spietata sui diversi modi di interpretare i sentimenti e di viverli. Tradimenti, passione, rimpianti, sesso, distruzione di tutto ciò che era. E approdo a qualcosa di inaspettato, di fresco e pulito passando attraverso il dolore e la paura. Ma con una costante sorpresa e curiosità negli occhi di una donna che mai ha smesso di provarci e di mettersi in gioco.

Quanto è stato importante per te raccontare questa donna?

La protagonista del mio romanzo sono io, sei tu, sono le centinaia di migliaia di donne che almeno una volta nella vita, si sono chieste come sarebbe stato il loro domani se avessero osato scelte diverse. Se avessero preferito vite più somiglianti alla loro anima, e meno a quella di chi mai si era stancato di ripetere loro quello che avrebbero dovuto fare. Il percorso delle donne non è quasi mai semplice e mostra molte affinità con la complessità della loro mente. Vivere l’amore significa non avere alcun timore di potersi ferire. ù

Significa mettersi a nudo fidandoci ciecamente di chi sta al nostro fianco. Ma anche essere in grado di riconoscere quei segnali che ci mettono in guardia quando qualcosa non va come dovrebbe… Quelli che, a volte, nascondiamo nello sgabuzzino del cuore come oggetti rotti e sciupati che preferiamo non buttare, ma nemmeno avere costantemente sotto gli occhi…

Cosa significa per te “Vorrei fosse domani”?

E’ una frase che usiamo quando il nostro presente non ci piace. Ecco, in quel caso, vediamo il “domani” come un luogo felice nel quale tutto sarà possibile. Un po’ come quel biglietto della lotteria che teniamo in tasca e finché non lo guardiamo, possiamo illuderci di aver vinto un sogno e di essere diventati milionari. Senza sapere che il domani non esiste e che ogni passo che muoviamo nella vita è un frammento del nostro presente.

In che cosa pensi consista la forza delle donne?

Nella capacità di riconoscere e ammettere le nostre debolezze senza paura o vergogna. Noi possiamo piangere, possiamo gridare al mondo la nostra infelicità, ma siamo anche in grado di trasformare i problemi in una grande energia, utile per eliminare tutto ciò che più non ci appartiene. A volte facciamo finta di non vedere, non sentire, ci mostriamo indulgenti anche quando la cosa più sensata sarebbe quella di sbattere una porta in faccia a chi pensa di poterci manipolare a suo piacimento…

Ma quando troviamo la forza di dire “basta”, la strada che imbocchiamo è senza ritorno. Non abbiamo paura di rimanere sole. O forse sì, ma andiamo avanti lo stesso. Tanto, per le cadute e le conseguenti ferite, le scorte di cerotti non ci mancano mai.

La prefazione del tuo romanzo è curata da Raffaele Morelli, psicoterapeuta e psichiatra. In cosa pensi ti abbia aiutata?

Le prefazioni rappresentano pensieri “illuminati” sull’essenza della tua opera, sul suo significato più recondito. Chi meglio di Raffaele Morelli avrebbe potuto interpretare la mia storia? Per me è stato un grande onore avere il suo autorevole commento, anche perché ci conosciamo personalmente da anni e la nostra è una stima reciproca. Di certo, la sua prefazione rappresenta un valore aggiunto al mio romanzo.

Cosa rappresenta per te la scrittura?

Scrivere significa massima espressione, libertà assoluta di essere ciò che sei e possibilità di vivere tante vite parallele. O forse, vivere con maggiore entusiasmo la tua stessa vita, privandola delle banalità del quotidiano. Recentemente ho tenuto in alcune scuole dei laboratori di scrittura creativa e mi sono resa conto di quanto possa essere importante nei ragazzi la voglia di raccontarsi, e di rendere protagonisti i loro pensieri più profondi. Scrivere significa dire la verità. A chi ti leggerà, ma soprattutto a te stesso.

Chi è Olivia?

“Vorrei fosse domani”: per saperlo…

Su Anna Chiara Delle Donne

Redattrice

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