Marco D'Amore in Uomo in Mare

Uomo in mare, Premio Corto d’Argento

Il corto Uomo in mare premiato ai Nastri D’Argento 2017

Uomo in mare è il cortometraggio vincitore del Premio Speciale “Corto d’Argento” ai Nastri D’Argento 2017 , e porta la firma del regista Emanuele Palamara, giovane artista napoletano, che ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura insieme a Pietro Albino Di Pasquale. Quattro sono i protagonisti principali tra cui spicca Marco d’Amore (Marco), Antonio Sepe (Matteo)  Lavinia Guglielman (Alice) e Fabio Balsamo (Marino). L’importante merito è stato assegnato “Per motivi estetico-drammaturgici e per la particolare attenzione all’attualità, soprattutto nel sociale”.

Marco D'Amore in Uomo in Mare

Palamara, era già stato precedentemente premiato per i primi due sue cortometraggi: “Papà” e “La Smorfia” (con Gianfelice Imparato) e con l’attuale Uomo in mare ha voluto raccontare una storia prendendo spunto dalla cronaca reale, puntando i riflettori su argomenti di estrema sensibilità. Il film è prodotto dalla Bro Company di Daniele Barbato il quale ha dedicato il riconoscimento al giornalista Gabriele Del Grande, tornato libero dopo giorni di tensione trascorsi in terra Turca.

La trama si articola tra la vita di Marco e quella di suo figlio Matteo.

Marco, in passato è stato testimone di giustizia, ed ora è penalizzato dalle ripercussioni di una sua decisione se pur lecita e giusta. Marco e la sua famiglia purtroppo conducono un’esistenza nascosta, subendo minacce ed intimidazioni, senza che ci sia protezione da parte dello Stato. Parallelamente all’angoscia di Marco, c’è anche la storia di suo figlio Matteo, un bimbo che avrebbe diritto ad una vita normale fatta di sogni e giochi. Matteo ha, infatti, un unico grande desiderio quello di salvare un soldatino che nella sua fervida fantasia sta annegando in un mare che altro non è che un lembo di stoffa azzurra. Per aiutare questo soldatino caduto nelle acque del mare, occorre un elicottero giocattolo che il piccolo chiede al suo papà, con la speranza di poter riuscire a salvare l’ “Uomo in mare”. Marco farà l’impossibile pur di accontentare Matteo, sfidando la moglie ma in primo luogo la sua coscienza.

L’attore protagonista Marco d’Amore non ha potuto presenziare all’assegnazione del Premio del Nastro d’Argento, tenutosi presso la Casa del Cinema a Roma, in quanto è impegnato per le riprese della terza stagione di “Gomorra – La serie” ma se pur lontano ha voluto esprimere la sua soddisfazione e condividere la sua gioia con il regista ed i colleghi: “Questo premio è un suggello al coraggio e alla determinazione. Coraggio di parlare di temi che riguardano la comunità ma sono taciuti, determinazione di portare avanti il progetto nonostante le difficoltà e la mancanza di aiuti. Ma forse non potrebbe essere che così quando si parla di vite spezzate, di umanità reiette: bisogna trovarsi a vivere una analoga solitudine. Grazie ad Emanuele Palamara, Pietro Albino Di Pasquale, Daniele Barbato e tutti quelli che hanno lavorato al film anche io ho avuto la possibilità di accogliere il grido disperato del protagonista di “Uomo in mare” e tuffarmi in acqua nello strenuo tentativo di salvarlo, come esige una antica legge del mare ahimè dimenticata in terra.”

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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