L'uomo che vide l'infinito - Jeremy Irons

L’uomo che vide l’infinito, ecco Jeremy Irons

L'uomo che vide l'infinito - Jeremy Irons

Sul grande schermo, L’uomo che vide l’infinito

Dev Patel, straordinario protagonista di “The Millionaire” ha ancora una volta dimostrato il suo grande talento ricoprendo il ruolo di Srinivasa Ramanujan, un giovane indiano la cui storia realmente accaduta è raccontata nel film Infinity- L’uomo che vide l’infinito.  La pellicola è stata diretta da Matt Brown è narra della vita di un ragazzo, genio della matematica, le cui formule e studi si sono poi rivelate fondamentali in molte ricerche scientifiche. Tutto prende vita nel 1914 in un quartiere povero e degradato dell’India dove vive Srinivasa, un vero prodigio autodidatta amante della matematica che ha la “fortuna” di avere come mentore un professore che ha intuito le sue grandi potenzialità, G.H. Hardy e che lo condurrà fino a Cambridge dove però sarà costretto a lottare contro curiosità, distacco e scetticismo prima di far accettare il giovane studente con il quale a lungo andare riuscirà a costruire anche un bellissimo rapporto di amicizia e soprattutto stima.

Nel cast si contraddistingue un superbo Jeremy Irons nel ruolo del professor Hardy ma vanno apprezzati anche Toby Jones, Jeremy Northam, Stephen Fry e Kevin McNally. Tra i produttori associati ci sono anche due matematici Manjul Bhargava e Ken Ono. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2015  ed anche al Tribeca Film Festival.

In Italia sul grande schermo è presente dal 9 Giugno con grande seguito di pubblico che rimane piacevolmente colpito e commosso dalle situazioni che dimostrano come la passione possa avere ruolo fondamentale nella vita (ovviamente con prezzi da pagare, rinunzie e sacrifici) che nel caso di Ramanujan ha rivoluzionato studi scientifici a tal punto che oggi gli scienziati fanno riferimento alle sue teorie.

Una storia vera e drammatica dove l’amore per la matematica supera ogni tipo di barriera e impone la lontananza dalla propria amata consorte ostacolata anche dalla suocera che nasconde le lettere del figlio e non spedisce quelle della nuora, facendo credere in questo modo ai due ragazzi che l’uno abbia dimenticato l’altra. Inoltre a pesare non solo c’è il macigno della fine del matrimonio ma arriverà altresì un nuovo evento nefasto, la tubercolosi che Srinivasa tenterà di nascondere invano e che poi lo riporterà in India, nel 1920, dove potrà  ricongiungersi con la moglie.

La matematica è come la pittura, credo; immagina che ci siano dei colori che non puoi vedere”.

Un film per gli amanti del genere drammatico-biografico che di sicuro non rimarranno delusi per storia, interpretazione ed emozioni.

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Redazione Giornalistica

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